CONTESTO
UNO SPORTELLO UNICO CON SERVIZI INTEGRATI PER LE DONNE DI BALBALÀ
Basandosi sul meccanismo nazionale multisettoriale di risposta alle violenze di Genere già operativo nel Paese, il progetto mira ad istituire uno Sportello Unico per facilitare l’accesso ai servizi olistici (salute, supporto psicosociale, servizi legali/di polizia) per le persone sopravvissute ad abusi e violenze, in un unico luogo dedicato presso l'ospedale Cheiko.
Lo Sportello vuole offrire una risposta integrata che comprenda le 3 componenti del pacchetto essenziale di servizi (sociale, sanitario, legale), in collaborazione sia con i servizi ospedalieri interessati (emergenza, ginecologia, pediatria, ortopedia, altri), sia con i servizi sociali e brigate operative della Gendarmeria Nazionale.
Il progetto rafforzerà inoltre le capacità degli operatori coinvolti (medici, operatori sociali, agenti giudiziari) e supporterà la governance attraverso i servizi interessati estendendosi all’intera città, offrendo formazione e sensibilizzazione sulla gestione delle problematiche legate alle violenze di genere.
OBIETTIVI
AGIRE A LIVELLO ISTITUZIONALE, COMUNITARIO E SOCIO-SANITARIO
Da un’indagine di prevalenza sulla violenza di genere condotta nel 2019 (Indagine nazionale sulle mutilazioni genitali femminili e sulla violenza contro le donne, condotta da INSTAD – Istituto Nazionale di Statistica di Gibuti) emerge che il 12,2% delle donne ha riferito di aver subito violenza fisica e/o violenza sessuale e domestica, con il 43,7% delle persone intervistate residenti a Balbalà. L’obiettivo specifico del progetto è quello di istituire un sistema globale per le donne e le ragazze che vivono a Gibuti e che sono state vittime di violenze di genere.
In particolare si mira a supportare le donne vittime di GBV (Gender-based violence) a livello istituzionale attraverso servizi multidisciplinari informati, a livello comunitario attraverso il rafforzamento delle capacità dell’intera comunità di Balbalà nella propria capacità di prevenire la violenza di genere e di sostenere le vittime. Infine, a livello socio-sanitario, sostenendo le istituzioni nel potenziamento dei servizi di prevenzione e cura della GBV.